L’impatto dell’emergenza sulla scuola: cosa succede in periferia? I dati sul Cep

Manca ormai poco alla chiusura di quest’anno scolastico in cui docenti, alunni, genitori e dirigenti si sono trovati per la prima volta a sperimentare in maniera quotidiana e continuativa la didattica a distanza.

In quella che Franco Lorenzoni ha definito una didattica dell’emergenza (Internazionale n. 1356) a venire fuori sono state soprattutto le diseguaglianze. Un’ampia fascia di studenti è spesso rimasta tagliata fuori dalle attività scolastiche, per mancanza di strumenti, connessioni stabili o perché spesso le famiglie non avevano le competenze per seguire e accompagnare i figli in quest’esperienza. 

Difficile è stata la gestione di questi processi nelle scuole delle periferie delle grandi città dove sono emerse ingenti difficoltà e spesso si sono alzati muri difficilmente valicabili sia con gli studenti che con le famiglie.

Osservatorio Essenziale questa settimana ha raccolto, grazie al prezioso supporto del Vice- preside Rosolino Cicero, dati relativi alla partecipazione scolastica degli studenti dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino di Palermo.

La scuola si trova nel quartiere San Giovanni Apostolo, meglio conosciuto come CEP, dove le uniche agenzie educative del territorio oltre alla Scuola sono la Parrocchia e l’Associazione San Giovanni Apostolo.

I dati che vi presentiamo mostrano come la didattica a distanza abbia fatto raddoppiare (se non addirittura triplicare) il numero degli alunni in dispersione e sottolinea una cospicua mancanza di partecipazione degli alunni, soprattutto della secondaria di primo grado, alle attività in DAD (Didattica A Distanza). Solo il 66 % degli alunni delle medie ha frequentato, il numero per fortuna cresce nella primaria dove ad avere frequentato è l’87% degli alunni.

Come scrive Rosolino Cicero, Primo Collaboratore del DS dell’I.C. Giuliana Saladino: “tutta la comunità scolastica si è adoperata – nelle diverse forme e con fantasia – a dare il necessario supporto didattico a casa grazie al prezioso lavoro di mediazione delle Coordinatrici di classe per la SSI, delle Insegnanti prevalenti e non della Scuola Primaria e dell’Infanzia. Abbiamo subito attivato una comunicazione con gli strumenti più immediati: dal sentirsi al telefono, magari impensabile fino a qualche settimana fa, all’utilizzo dell’applicazione WhatsApp con tutte le sue potenzialità anche per dare sollecite risposte, alla valorizzazione della pagina Fb della scuola che consente di condividere link didattici disciplinari o trasversali preceduti – per facilitarne l’individuazione – dal #Ladidatticafuoridallascuola. Inoltre nella seconda metà di maggio abbiamo fornito la connessione agli alunni delle terze medie e di quinta elementare e dei device in nostro possesso ”.